La stagionatura è il processo di essiccazione del legno necessario per rimuovere l’umidità contenuta nelle pareti delle sue celle e che consente di creare un nuovo prodotto chiamato proprio legno stagionato. La lavorazione nello specifico è possibile ottenerla in diversi modi, anche se tutti i metodi mirano a rimuovere l’acqua a una velocità uniforme per evitare danni al legno durante l’essiccazione (degrado della stagionatura). In riferimento a quanto sin qui premesso, ecco cosa devi sapere in merito alla suddetta procedura, in modo da poter scegliere i mobili su misura che meglio soddisfano le tue esigenze e con la consapevolezza che la qualità del legno da noi utilizzato sia sempre garantita.

La stagionatura naturale del legno

Il metodo tradizionale di stagionatura del legno in passato consisteva nell’esporlo all’aria e lasciare che il calore atmosferico rimuovesse l’umidità. Il processo nel corso dei secoli ha tuttavia subito una serie di perfezionamenti che lo hanno reso più efficiente, e quindi maggiormente adatto alla realizzazione di svariate tipologie di mobili di design.

Il principio di base tutto sommato ancora oggi prevede l’essiccazione del legno facendo circolare molta aria tra le sue pareti e celle. La procedura più comune consiste nell’accatastare le varie tavole lasciando ampi spazi tra ognuna di esse orizzontalmente, e utilizzando altre strisce di legno tra ogni strato allo scopo di garantire che vi sia anche una separazione verticale.

A seguito di ciò, l’aria può quindi circolare intorno e attraverso la pila per rimuovere lentamente l’umidità. In alcuni casi anche dei pesi possono essere posizionati sopra le cataste per evitare la deformazione del legno mentre si asciuga. Questa procedura di essiccazione all’aria è tuttavia piuttosto lenta, e si rivela particolarmente necessaria per i legni duri che richiedono in genere da sei a nove mesi per raggiungere un contenuto di umidità minimo, tale da poter stabilire il punto di saturazione delle loro fibre.

Il tempo impiegato per l’essiccazione all’aria è tra l’altro subordinato anche allo spessore del legno. A margine va altresì aggiunto che oltre all’esposizione all’aria alcune aziende produttrici optano anche per la cosiddetta essiccatura forzata che si basa su tecniche diverse e piuttosto complesse come ad esempio quella nota con l’appellativo di essiccatura forzata del legno.

 

Essiccatura forzata del legno

L’essiccatura forzata del legno è la tecnica che oggi viene maggiormente adottata per la sua lavorazione in quanto offre notevoli vantaggi rispetto alla procedura naturale. Il metodo se ben eseguito serve tra l’altro ad evitare che il materiale possa subire alterazioni in termini di forma e linearità nel momento in cui deve essere tagliato ed elaborato.

Per fare altri esempi in merito ai vantaggi di questa tipologia di trattamento del legno, devi sapere che l’essiccatura forzata eliminando gran parte dell’umidità in essa presente, riduce ai minimi termini anche la possibilità di subire l’attacco di spore fungine. Inoltre la mancanza d’acqua contribuisce a rendere meno pesante il materiale e di conseguenza si rivela ideale per minimizzare i costi del trasporto. A margine va altresì aggiunto che l’essiccatura forzata permette al legno di ottenere una maggiore resistenza meccanica e agevola qualsiasi tipo di finitura.

A questo punto è opportuno fornirti ulteriori dettagli in merito a tale procedura, che consiste in primis nel posizionamento del legno all’interno di speciali contenitori che elettronicamente favoriscono ed in modo graduale l’espulsione dell’umidità in essa presente. In secondo luogo devi sapere che la procedura di rimozione dell’umidità è subordinata al ciclo di essiccatura che a sua volta varia in base alle specifiche caratteristiche dell’essenza che si intende trattare. Questa procedura in ogni caso consente di ottenere il materiale ligneo con una calibratura ottimale e soprattutto con fibre ben strutturate e della giusta densità.

Differenze importanti dei materiali nella lavorazione per la produzione di mobili in legno

Se ti stai ponendo la domanda qual è il legno migliore per realizzare i tuoi mobili su misura, devi sapere che la risposta dipende dal budget e dall’utilizzo previsto. Oltre al tipo di legno e alla qualità utilizzata, il processo necessario per creare un manufatto è un altro fattore che influisce notevolmente sul suo livello di qualità e quindi e subordinato al tipo di legno che stai considerando.

A questo punto devi sapere che grazie a tali accortezze preliminari da parte degli addetti alla lavorazione iniziale del legno, puoi ottenere dei componenti d’arredo di gran pregio e soprattutto con accorgimenti unici quanto raffinati come ad esempio una libreria moderna in stile industrial mista legno e ferro della serie Edo.

Questo modello tra l’altro può ritornarti utile per arredare con gusto uno studio, la zona giorno oppure la cameretta dei bambini e con la consapevolezza che si tratta di una struttura del tutto indipendente e che non necessita di nessun fissaggio ad una parete né tantomeno al soffitto. La versatilità del legno e le sue naturali caratteristiche strutturali ti permettono tuttavia di ottenere anche altri manufatti per la tua casa, come ad esempio un mobile bagno lavanderia della serie Bianca che nel suo genere si propone con un design moderno in legno di rovere e con l’aspetto decisamente minimalista.

A questo punto volendo sintetizzare gli aspetti e le differenze più importanti dei materiali nella lavorazione e produzione di mobili in legno, devi altresì sapere che esistono due tipi principali di materiali ossia in massello che comprende sia quelli duri che teneri e il cosiddetto ingegnerizzato che è spesso un composto di vero legno e materiali sintetici. Il legno duro ad esempio è quello più denso e si ricava da latifogli di alberi decidui che generalmente crescono lentamente, mentre quello tenero viene prodotto da abete rosso e pino.

A questo punto come avrai notato, i tipi di mobili di alta qualità che si vedono oggi nelle case e nel nostro ampio catalogo online appartengono tutti alla famiglia dei legni duri. L’elenco di questi ultimi nello specifico comprende la quercia, il faggio, l’acero, il noce e il mogano tanto per citare quelli più popolari e raffinati.

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